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Podcasting e didattica

di Monica Giovanetti


Si possono avere diversi pareri, a volte discordanti, sul digitale.

Numerosi sono i dibattiti e le polemiche che ci accompagnano ogni giorno nel mondo della scuola e non, sulla scomparsa dei libri cartacei, sulla necessità di incentivare o addirittura vietare l’uso di strumenti nati principalmente per intrattenere, sulle diverse modalità di fruizione di contenuti di vario tipo, compresi quelli audio e video, da parte dei “digital native”.
Il panorama che si sta delineando è certamente improntato da una forte integrazione dei diversi strumenti che proprio il digitale, per sua natura, ci consente.

Alberto Pian (1) ritiene che “in una scuola si possano creare tantissime combinazioni, facendo leva sui molteplici talenti che vi sono presenti e sulle opportunità di collegamento che le tecnologie digitali ci offrono: allievi e insegnanti che suonano, dipingono, fotografano, recitano, scrivono, disegnano, progettano, giocano, inventano e creano, imparano e trasmettono”.
Alessio Balbi (2) in un’intervista pubblicata in www.edidablog.it (3) ha dichiarato: “qualunque nuovo veicolo di diffusione ha un impatto benefico dal punto di vista culturale, garantendo la pluralità delle voci e lo scambio delle idee”. A suo avviso inoltre, non c’è neppure rischio di confusione o di conflitto: blog e podcasting, per esempio, si affiancano su un panorama mediale sempre più complesso e Internet è la grande arena che tiene tutto insieme. Nelle nostre scuole diviene perciò fondamentale poter sperimentare in modo concreto tutte le opportunità che la tecnologia è in grado di offrirci: la tecnologia del podcast, oggetto di questa riflessione, è di fatto, secondo molti, la prima tecnologia che può davvero unire, nel concetto di mobilità, tutte le tecnologie digitali e fare da ponte verso quelle tradizionali. Gli episodi di un podcast infatti, essendo collocati sulla Rete, possono essere ascoltati, scaricati e utilizzati in ogni momento e dovunque. 

Vediamo ora di cosa si tratta

Podcasting significa Personal Option Digital Casting, ma in genere il termine, apparso per la prima volta nel 2004, viene oggi usato per indicare l’unione di “Ipod”, (il lettore multimediale di Apple) con “broadcast”, cioè la trasmissione di informazioni a un insieme di riceventi non prestabilito. In pratica indica un sistema che permette di scaricare in modo automatico dal web episodi nei formati audio, video, ma anche impaginati in pdf e, proprio per queste sue caratteristiche, rappresenta un sistema davvero rivoluzionario di comunicazione, di trasmissione e condivisione di sapere e conoscenze. Il podcast consente infatti ad applicazioni client come iTunes, di collegarsi al documento di tipo “Rss” che governa il podcast e di ricevere gli aggiornamenti, gli episodi o l’intero podcast, al quale ci si è precedentemente iscritti, direttamente sul proprio Pc. Un podcast funziona perciò alla stregua di un abbonamento ad una pubblicazione periodica: usando una metafora (4) potremmo dire che “il supporto connesso ad internet è la cassetta postale, il client è il postino, e il fornitore di podcast è la casa editrice. L'abbonato riceve regolarmente le pubblicazioni, e può ascoltarle o vederle nella modalità e nei tempi che gli sono più congeniali”.

Ma cos’è un “documento Rss”?

Si tratta di un documento di testo, scritto nel linguaggio xml che contiene la descrizione della struttura del podcast, aggiornato automaticamente o manualmente ogni volta che viene erogato un nuovo contenuto. L’utente abbonato al podcast viene infatti automaticamente avvisato ogni volta che viene erogato un nuovo episodio; anche tutte le operazioni di download e di trasferimento dei file sull’iPod o su altro strumento portatile possono essere eseguite in modo semplice e automatico.
E un “feed Rss”? Il feed Rss è invece un file di testo, scritto secondo i codici xml, cioè secondo un sistema di decodificazione dei metadati, cioè delle informazioni che servono per reperire o maneggiare le risorse, identificare un documento e permetterne la ricerca, che riporta tutte le indicazioni sugli aggiornamenti, i contenuti audio e video, i riferimenti Internet, gli autori...
Il software client  (in genere il client può anche definire il programma che, in un sistema client/server, inoltra le richieste dell’utente ad un programma server; l´esempio più comune è sicuramente il browser che l’utente utilizza per inviare richieste ai web server cosi da poter visionare le pagine che interessano) di cui l’ascoltatore dispone si collega ai podcast ai quali si è iscritto, ne legge il documento Rss e lo traduce in una forma grafica e testuale comprensibile che ne consente la visione, ma soprattutto l’ascolto.

Un podcast può infatti essere veicolato in tre modi fondamentali:

  •  può essere inserito in una pagina web che ci permette di iscriverci automaticamente attraverso un pulsante “Rss”;
  • può essere iscritto nello Store di iTunes per essere consultabile e per abbonarsi;
  • può essere iscritto in un servizio di un qualsiasi database presente su Internet che recensisce i podcast, come ad esempio Audio Cast, Italia www.audiocast.it.

Quali sono i principali vantaggi offerti dal Podcasting?


  •  Il primo è senza dubbio l’automaticità dell’aggiornamento: abbonandosi al sito o al podcast, l’utente sarà sempre aggiornato sui propri podcast preferiti.

  •  Il secondo è la possibilità di fruizione off line: l’ascolto e/o la visione di un podcast non richiedono necessariamente un collegamento a Internet, se non in fase di dowload.

  •  Il terzo è la caratteristica di mobilità: i file possono essere salvati anche su dispositivi portatili, come l’Ipod o un qualsiasi lettore di file in Mp3, per essere ascoltati ovunque.

  •  Il quarto è dato dalla caratteristica dell’asincronia: per poter fruire di un podcast, emittente e destinatario non devono essere compresenti al momento della trasmissione.   

Perché produrre un podcast a scuola?

Innanzitutto bisogna tenere presente che in generale la produzione di un podcast richiede un adattamento culturale al formato adottato e alla tecnologia che ne è il veicolo: diviene perciò necessario mettere in atto strategie che rinnovino le tradizionali modalità di fare lezione, per renderne più interessante l’ascolto o il successivo riascolto e per farla diventare più godibile e fruibile nel momento stesso in cui viene praticata. Produrre un  podcast a scuola offre la possibilità di attivare esperienze educative e formative nei diversi ambiti disciplinari, servendosi delle Nuove Tecnologie, consentendo, al tempo stesso, di potenziare gli ambiti relazionali e di innalzare i livelli cognitivi degli studenti. Questo tipo di tecnologia facilita inoltre l’apprendimento, stimola le capacità creative e comunicative non solo degli alunni, ma anche dei docenti.
Gli obiettivi che è possibile conseguire attraverso la produzione scolastica di un podcast sono molteplici, ma possono sostanzialmente essere raggruppati in tre grandi gruppi:
  • obiettivi relazionali ed emozionali - vengono favoriti sia il lavoro di gruppo che il lavoro cooperativo, il rispetto preciso delle scadenze, la gestione dell’emotività davanti a un microfono, l’educazione all’uso positivo, critico ed efficace delle Nuove Tecnologie;
  • obiettivi disciplinari - gli alunni possono esercitarsi in modo efficace nell’uso della lingua orale e scritta e possono attivare un confronto continuo tra l’arte della scrittura e della grammatica, nel processo di trasformazione ad hoc di ogni produzione in “linguaggio radiofonico”; possono inoltre migliorare la loro dizione e la loro capacità di dare la giusta intonazione e le giuste pause al discorso;
  • obiettivi legati in modo specifico alla tecnologia e all’informatica  - gli alunni imparano a ricercare nella Rete e ad abbonarsi ali podcast, a servirsene per lo studio, a costruirne uno, diventando autori ed editori di contenuti multimediali.

Un’esperienza recente

Luca Piergiovanni (5)  e Dario Tognocchi nel 2010 hanno creato e organizzato, in collaborazione con l’USP di Como, un Centro Multimediale in cui poter sperimentare con i ragazzi art.jpgl’uso del Podcasting e della web-tv. I ragazzi hanno quindi realizzato “Chocolat 3b podcast”, in cui mettono a confronto le poesie dei classici con le canzoni dei più grandi cantautori italiani. I contenuti sono proposti sia in lingua italiana che inglese e sono arricchiti dal racconto di podcast internazionali e da interviste ai big del panorama musicale nazionale, oltre che ai protagonisti della scuola e agli esperti di TIC per l’apprendimento. Ciascun allievo ha trovato il proprio ruolo all’interno del gruppo: tecnici audio, aggiornatori pagina web, blog e gruppo su facebook, speaker, traduttori, redattori… Il successo è stato immediato, fin dall’inizio. Prestigiosi quotidiani italiani e riviste per ragazzi hanno scritto pagine molto interessanti su questo tipo di esperienza; i giovani podacster sono stati ospiti di numerose radio e studi televisivi, hanno raccolto numerosi riconoscimenti e vinto numerosi concorsi, tra cui “Xmedia- Composizioni poetiche multimediali”,(nominato concorso d’eccellenza dal Ministero) e “Econtent Award” per il miglior contenuto digitale del 2009. Il gruppo ha iniziato una collaborazione con la fondazione Mondo Digitale diretta da Tullio De Mauro per il progetto “Nonni su internet”, ossia l’alfabetizzazione digitale degli “Over Sessanta” e stanno per aprire una rubrica nel sito del Miur dal titolo International podcast, dedicata alle scuole estere, con interviste ai protagonisti e recensione dei loro lavori.

Questo podcast è assolutamente da ascoltare, non solo per avere l’idea di cosa sia un podcast e di come e cosa si possa fare e ottenere con un podcast realizzato con e per i ragazzi, ma anche per cogliere una bella occasione per fare scuola in modo alternativo, più coinvolgente e appassionante: http://chocolat3b.podomatic.com/

Nei prossimi articoli, (come in un podcast a puntate), saranno offerti spunti di riflessione relativi a:

  •  come usare il podcast nella didattica - fruizione dei podcast: lezioni didattiche e podcast aumentati
  • come usare il podcast nella didattica - i vantaggi della fruizione del podcast
  •  come usare il podcast nella didattica - i vantaggi nel fare podcasting in classe: cosa fa l’alunno, cosa fa l’insegnante.

 

 


(1) Alberto Pian insegna nel Master di E-Learning dell’Università della Tuscia e partecipa al programma internazionale di ricerca Apple Distinguished Education; ha pubblicato numerosi articoli e libri su temi didattici e pedagogici e sul podcast didattico.

(2) Alessio Balbi è redattore di Repubblica Radio e responsabile del sito Internet

(3) EDIDABLOG fornisce un piano di attività che offre ai docenti di ogni ordine grado un servizio di supporto continuo, soprattutto via Web, sull’uso e l’organizzazione delle ICT nella didattica, nonché un luogo di aggregazione professionale che consenta la diffusione di occasioni di formazione non formale sull’integrazione di vari media tecnologici tra loro e nella didattica quotidiana, con particolare riguardo ai dispositivi portatili e a sostegno dei processi formativi.

(4) Metafora tratta da Wikipedia, l'enciclopedia libera

(5) L’Ufficio Scolastico Provinciale di Como ha dato vita ad un progetto denominato PODCLASS; attivo tutti i mercoledì, a partire dal gennaio 2010, coordinato da  Luca Piergiovanni e da Dario Tognocchi, presso il Liceo A. Volta di Como e rivolto alle classi della Scuola Secondaria Superiore e Inferiore di tutta la provincia. Nella sede del lceo i ragazzi hanno avuto a disposizione 18 postazioni computer, microfoni professionali, software aggiornati e telecamere e hanno potuto realizzare una trasmissione radiotelevisiva, dedicata a temi culturali e d’arte, da registrare e mettere in rete: un vero e proprio podcast.

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